Incontri d'arte - Morandi






Giorgio Morandi è stato uno dei più importanti pittori italiani del ‘900, è famoso in tutto il mondo per le sue nature morte, pitture di oggetti inanimati. Scatole, bottiglie, brocche, bicchieri, le cose semplici di tutti i giorni. Morandi le ritrae come se fossero valorosi cavalieri e bellissime dame, attento alle loro forme, ai colori, alla luce che le illumina e allo spazio che le circonda.


  • Giorgio Morandi nasce a Bologna il 20 luglio del 1890, in una famiglia borghese. Primo di cinque figli
  • Fin da bambino mostra molto interesse per il disegno e la pittura. All’età di 17 anni si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Il percorso accademico e gli studi furono eccellenti 
  • Conosce le opere di Paul Cézanne, Andrè Derain e Pablo Picasso. Si reca a Firenze per conoscere le opere di Giotto, Masaccio, Piero della Francesca e Paolo Uccello 
  • Nel 1918, a 28 anni, espone insieme ai Futuristi. In seguito si avvicina alla scuola metafisica di Carlo Carrà e De Chirico 
  • Dal 1920 intraprende una via personalissima, ma sempre vicina alla realtà del mondo e delle cose 
  • A partire dai primi anni Trenta diventa titolare della cattedra di Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna 
  • Per sfuggire ai disagi della città, durante la Seconda Guerra Mondiale, Giorgio Morandi si ritira nel paese appenninico di Grizzana. Inizia il periodo dei "Paesaggi" e "Nature morte" 
  • Nel dopoguerra, ormai considerato uno dei maggiori pittori contemporanei, affermato nei più esclusivi ambienti internazionali, ottiene vari riconoscimenti e tiene prestigiose mostre 
  • Negli ultimi anni di vita riprende a lavorare nel suo studio di Bologna e solo nel 1956 il pittore va a Zurigo per vedere la mostra antologica di Cézanne, uno dei pittori più ammirati in gioventù. Continua ad esporre all'estero nelle più importanti città 
  • Giorgio Morandi muore a Bologna il 18 giugno 1964

 LE OPERE DI MORANDI


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MORANDI DISSE...

“Si può dipingere ogni cosa, basta soltanto vederla”

“La mia è una natura incline alla contemplazione”